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Suggerimenti e azioni per accogliere e comunicare con i donatori

Avis ha tra i suoi compiti principali la promozione della cultura della solidarietà e del dono, oltre a quella di stili sani e positivi, la chiamata del donatore, la raccolta del sangue e degli emocomponenti laddove delegata dal Servizio Sanitario Nazionale/Regionale, lo sviluppo del volontariato. Inoltre abbiamo un’organizzazione a rete che ci configura come una Associazione di associazioni e di soci che si riconoscono nel patto associativo, con riferimento ad uno Statuto e Regolamenti tipo, un Codice Etico, un unico logo, un’immagine coordinata. Per tale motivo il Consiglio Nazionale ha deciso di realizzare questi manuali che contengono le Linee Guida essenziali su promozione, chiamata-convocazione, accoglienza al fine di rendere maggiormente uniforme e omogenea l’azione associativa in questi ambiti di attività.

La volontà è, pertanto, quella di supportare tutte le sedi nel miglioramento dei propri risultati condividendo procedure già testate dai propri collaboratori (condivisione del sapere e del saper fare). I manuali sono il frutto di un percorso condiviso iniziato alcuni anni fa e che ha visto coinvolti consiglieri nazionali, realtà territoriali, delegati alle Assemblee Nazionali, esperti che ringrazio sentitamente per tutto il lavoro svolto, oltre alla messa in comune di esperienze e buone pratiche già in essere. Peraltro devono essere considerati uno strumento di lavoro in divenire che pertanto potranno essere arricchiti nel tempo dopo un adeguato periodo di sperimentazione.

Un manuale per bene operare

Tra gli obiettivi che Avis persegue sul territorio la fidelizzazione dei donatori e dei volontari rappresenta quello forse più stimolante. È infatti noto che nostro compito non é solo aumentare il numero di nuovi donatori, ma anche quello di far si che permangano in Associazione e continuino con regolarità la loro attività nel tempo, oltre a favorire l’avvicinamento di nuove forze all’interno della nostra organizzazione. Uno “strumento” fondamentale in questa direzione é l’accoglienza sia del candidato donatore sia del già donatore sia del possibile nuovo volontario e dirigente associativo. L’assioma secondo cui se ci si trova bene in un posto, se si e accolti adeguatamente siamo invogliati a ritornare e valido anche per Avis. Come si legge nella parte introduttiva di questo manuale: “Pensiamo alla nostra personale esperienza di donatore: com’e stata la prima volta che siamo entrati in contatto con Avis?” Ricordando questi momenti fatti di dettagli e di relazione – come un sorriso sincero, un saluto personalizzato, una frase che ha placato i nostri dubbi – ci renderemo conto dell’importanza determinante che hanno avuto nel nostro percorso di donatori e di avisini. Siamo un’Associazione di persone dedicata alle persone, e il fattore umano, la testimonianza personale, l’entusiasmo associativo, affiancati a qualche tecnica specifica fanno sicuramente la differenza.
L’intento di questo manuale è quello di fornirti un metodo efficace e un linguaggio comune che possano supportarti nella creazione e nella gestione della fase di accoglienza in collaborazione con il tuo team. All’interno del manuale troverai dei suggerimenti creati raccogliendo alcune esperienze di successo. Si tratta quindi di indicazioni pratiche e replicabili che lasciano spazio alla personalizzazione. Sappiamo, infatti, che questo non solo è un fattore imprescindibile viste le diversità territoriali, ma anche di grande valore perché permette un contatto unico con il donatore. Abbiamo voluto fornirti in questi capitoli delle linee guida, spunti formativi e di gestione proprio per supportarti nel miglioramento continuo. Troverai per questo anche delle rubriche pratiche: “Ricorda che…” punti di attenzione; “Una nota in più” approfondimenti utili. Alla fine del manuale, troverai una sezione dedicata agli “Esercizi con il gruppo” per approfondire a livello pratico alcuni argomenti del manuale. Consideriamo questo strumento, come un punto di partenza da approfondire attraverso ulteriori modalità formative e incontri ad hoc.

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Comunicare mediante i social

[/vc_column_text][vc_empty_space height=”20px”][vc_single_image image=”1816″ img_size=”full”][vc_empty_space height=”20px”][vc_column_text]Negli ultimi anni la comunicazione ha subito grandi cambiamenti che l’hanno resa molto più immediata e maggiormente alla portata di tutti. L’ambiente “social” rappresenta sicuramente un ambito estremamente evolutivo ed innovativo e coinvolge anche Avis. Abbiamo ritenuto di fornire alla nostra Associazione questo vademecum per dare una risposta ai numerosi quesiti che ci vengono posti su queste tematiche, per dare maggiore omogeneità alla loro gestione e fare da riferimento per tutta l’Italia avisina.
Peraltro riteniamo non concluso questo lavoro e pertanto vi chiediamo di farci pervenire osservazioni, sollecitazioni, proposte di miglioramento in modo da mantenere alta l’attenzione e dinamico il nostro impegno. Oltre agli aspetti più strettamente tecnici, mi preme però sottolineare l’importanza di un loro uso oculato e rispettoso della serietà del nostro logo e di ciò che rappresentiamo. L’utilizzo troppo disinvolto, dettato talvolta dalla necessità di essere tempestivamente “sul pezzo”, può portare a ledere l’immagine dell’Associazione. Mi sembra doveroso richiamare i principi del nostro Statuto e del nostro Codice Etico per ricordare a tutti che i nostri social non devono essere il luogo per sostenere iniziative partitiche, veicolare idee politiche, rilanciare messaggi non propriamente avisini, abbinare il nostro logo ad immagini, filmati, manifestazioni che nulla hanno a che fare con Avis e con la donazione di sangue.

Questo vale anche per i profili personali laddove si ricoprono cariche associative e l’abbinamento è palese, considerando anche che molte immagini restano pressoché per sempre. Quanto esposto non è moralismo o demonizzazione di questi strumenti che hanno cambiato il nostro modo di comunicare e di rapportarci con gli altri e con il mondo, ma, proprio nell’anno del nostro 90° compleanno, ritengo importante ricordare che i nostri valori sono la cosa più straordinaria che noi abbiamo ereditato e che dobbiamo costantemente trasmettere agli altri, in una cornice sobria ed etica indipendentemente da quale strumento stiamo utilizzando.

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