Anche la raccolta di plasma in questi primi mesi del 2021 ha subito una battuta d’arresto. Si parla di circa il 13,5% in meno di plasma raccolto rispetto ai dati dello stesso periodo relativi al 2020. In termini di raccolta in chilogrammi il calo è di circa diecimila chili.

E così come per la raccolta di globuli rossi, anche in questo caso la contrazione ha coinvolto praticamente tutte le regioni italiane. A gennaio, soltanto le province autonome di Trento e Bolzano, Toscana, Umbria e, di pochissimo, Lazio, sono riuscite a migliorare la raccolta rispetto all’anno precedente.

 

Tra le cause del calo ci sono sicuramente le difficoltà dovute alla pandemia. Tuttavia è da notare che già il 2020 si era chiuso con un dato leggermente negativo rispetto al 2019.

I dati sono stati pubblicati sul sito del CNS.

L’autosufficienza nella raccolta di plasma si allontana

L’obiettivo di 854.002 chilogrammi fissato dal Programma annuale di autosufficienza che mira a definire i livelli di raccolta per diminuire la dipendenza dal mercato nordamericano è quindi lontano. Come specificato dal direttore del Centro Nazionale Sangue Vincenzo De Angelis:

Se si sommano il calo del contributo proveniente dalla raccolta nazionale, che comunque garantisce livelli di autosufficienza compresi tra il 70-90% per i differenti medicinali plasmaderivati, alle medesime difficoltà riscontrate all’estero, è possibile attendersi una minore disponibilità di alcuni farmaci“.

Gli obiettivi del 2021

Per rafforzare la capacità delle strutture trasfusionali di raccogliere il plasma è in arrivo un finanziamento di 7 milioni di euro da parte della Commissione Europea. Il finanziamento rientra nell’ambito di un programma per il supporto della raccolta del plasma da convalescenti da Covid-19.

Il tema del plasma iperimmune ha fatto scoprire a molte persone il ‘mondo’ del plasma” – ha continuato De Angelis. “La speranza è che ora questa consapevolezza si traduca in un aumento di questo tipo di donazioni, che sono fondamentali per molte categorie di pazienti”.

 

Sarebbe infine importante, quantomeno al livello simbolico, raggiungere il livello di autosufficienza nazionale oltre la soglia del 70% nell’anno in cui il World Blood Donor Day si svolgerà in Italia.

 

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