Avis Provinciale Brescia, insieme alle numerose sezioni della provincia, si è impegnata in questo difficile periodo grazie anche al contributo di 70 mila € arrivato dalla Fondazione Spedali Civili Brescia, presieduta da Marta Nocivelli, per sostenere l’emergenza sangue e la richiesta dei pazienti. All’inizio di aprile infatti le scorte di sangue disponibili hanno subito un forte calo dovuto alla pandemia. Nonostante la richiesta di sangue per le attività chirurgiche di routine e per i pazienti che ne hanno regolarmente bisogno fosse diminuita, al tempo stesso si è verificato un calo del numero di donazioni.
Come ha sottolineato Camillo Almici, direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’ASST Spedali Civili:
“Non c’è mai stato alcun rischio per la garanzia del necessario supporto trasfusionale ai pazienti, ma era obbligatorio incrementare le nostre scorte di unità a disposizione. Va detto che il sangue è un bene deperibile, che ha una durata massima di 42 giorni, quindi da un lato dobbiamo sempre essere certi di non sprecarne, ma dall’altro è fondamentale avere a disposizione le corrette riserve“.
Ecco quindi necessità di incrementare le scorte per continuare a garantire la disponibilità di sangue.
La Fondazione Spedali Civili Brescia ha quindi risposto all’appello di Avis devolvendo un consistente aiuto economico. Ciò ha consentito all’Associazione di mettere in pratica una serie di iniziative atte a programmare le donazioni in base alle reali necessità, aumentando il numero degli operatori sanitari e contattando direttamente i donatori. Il tutto in collaborazione con il Simt degli Spedali Civili.
Le parole del presidente Pagliarini
Come ha spiegato il presidente di Avis Provinciale Brescia, Gabriele Pagliarini:
“Dall’11 maggio il nostro personale si occupa di effettuare direttamente le chiamate ai donatori dell’hinterland, anche basandosi sul bisogno di diversi gruppi sanguinei. Stiamo, poi, organizzando numerose sedute per la valutazione di nuovi donatori o per la ripetizione di esami. Interventi che, sebbene non abbiano ricadute immediate, ci permetteranno nei prossimi mesi di allargare la base dei donatori disponibili“.