[vc_row][vc_column][vc_column_text]Alla fine i medici specializzandi ce l’hanno fatta e, dopo il periodo di crisi più forte dovuta all’arrivo del Covid, hanno ottenuto un giusto riconoscimento.

 

Nei mesi scorsi il servizio sanitario nazionale aveva chiesto uno sforzo ulteriori ai medici specializzandi. Molti studenti dell’ultimo e del penultimo anno si sono ritrovati costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno, in un momento di emergenza sanitaria senza precedenti, rischiando la vita e tuttavia assunti con un contratto, il cococo, ritenuto non adeguato. Di fatto, quindi, senza un riconoscimento per quel lavoro. Senza contare che “…i dispositivi di protezione individuale a volte non ci sono neanche per i medici strutturati, ma gli specializzandi sono sempre gli ultimi a riceverli”.

Il Segretariato italiano dei giovani medici aveva dichiarato: “In piena emergenza sanitaria veniamo mandati al fronte a salvare vite con un contratto di collaborazione“. Il tutto durante un periodo in cui era forte la carenza di dispositivi di protezione, molti atenei avevano mantenuto le rette e le borse di studio scarseggiavano rispetto al numero di candidati ai test di accesso alle scuole di specializzazione.

 

Per fare fronte al problema in seguito fu stato presentato un emendamento. L’obiettivo era di consentire ai medici in formazione di stipulare contratti di lavoro a tempo determinato per la durata di 12 mesi e di mantenere l’iscrizione alla scuola di specializzazione.

Il via libera dell’Aula

Ora però le cose sono cambiate. É arrivato infatti il via libera dell’Aula che impegna la giunta a “sviluppare, quale forma di premialità, un sostegno economico, anche attraverso le università, per ridurre l’impatto della retta universitaria a carico dei medici specializzandi impegnati nell’attività di contrasto all’emergenza da Covid 19”.

Al Governo viene quindi chiesto di rispettare gli accordi presi per riconoscere agli specializzandi e ai medici extra-moenia un sostegno economico al pari delle altre categorie sanitarie.

Clicca qui per leggere il documento che garantisce il riconoscimento di premialità agli specializzandi e ai medici extramoenia impegnati nell’emergenza COVID-19

Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), prima firmataria dell’Ordine del giorno all’assestamento al Bilancio, ha commentato:

 

Non è giusto non riconoscere a tutte le categorie professionali un bonus di ringraziamento. Lo avevamo già chiesto.  il 21 aprile, nella Risoluzione 34 Covid del Consiglio regionale, con un emendamento approvato per il riconoscimento di un bonus economico ai medici specializzandi in prima linea contro il Covid-19. Approvato in linea di principio, ma permaneva la difficoltà di rendere operativa la disposizione, visto che i medici specializzandi non sono dipendenti della Sanità o della Regione, ma dipendono dalle Università. Come anche i loro colleghi che svolgono attività intramoenia pur avendo prestato la loro professionalità durante l’emergenza. Oggi l’aula, ha rimediato a questa ingiustizia”.

 

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