Ciò che segue qua e negli articoli delle prossime settimane è l’elaborato discusso da Giulia per la sua tesi durante l’anno accademico 2018/2019. La giovane ragazza ha voluto farne dono come testimonianza diretta di partecipazione attiva nel progetto avisino.
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1.3 Da Formentano ad oggi
L’Italia è stata uno dei primi Paesi attivi nel campo della donazione gratuita, volontaria e anonima diventando la Nazione promotrice di questa iniziativa negli altri Paesi. Il primo ad avere l’idea di rendere «l’atto del dare il sangue un dovere morale»19 fu Vittorio Formentano, il 15 Maggio del 1927. Formentano decise di lanciare sulla stampa, nel 1926, un appello alla donazione di sangue a seguito della morte per dissanguamento di una donna incinta. A tale appello risposero, nel 1927, diciassette persone. Queste, nel febbraio dello stesso anno, si riunirono dando vita all’AVIS.
Lo sviluppo dell’Associazione e la nascita di FIODS
Nel 1929 AVIS si dotò di uno Statuto proprio contenente i principi e i valori cardine che rappresentano le fondamenta dell’ente: l’apoliticità, la donazione anonima e gratuita, la tempestività nel rispondere alle chiamate e infine, il dovere per il donatore di attenersi agli esami preventivi. L’esempio di coloro che si sono riuniti nel milanese, venne poi seguito da altre città della Lombardia, del Piemonte e del Veneto. Questo portò nel 1936 il Ministero dell’Interno ad autorizzare la costituzione dell’Associazione Nazionale Donatori di Sangue, che viene riconosciuta giuridicamente nel 1950 dallo Stato con la legge 49. Grazie a questo riconoscimento ad AVIS vennero affidati compiti di promozione, coordinamento e disciplina delle attività delle sezioni provinciali e comunali dei volontari del sangue.
Nel 1955 in Lussemburgo, con la partecipazione delle delegazioni di Austria, Italia, Belgio, Francia e Lussemburgo nacque la FIODS, ovvero la Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue. La nascita di questa realtà transnazionale rispose pienamente alle necessità diffuse nell’immediato dopoguerra di avere una visione più ampia dell’identità. Infatti, sono proprio questi gli anni in cui AVIS inizia ad intraprendere le prime esperienze di gemellaggio e di mutuo soccorso in momenti di emergenza con l’estero.
Dagli anni Settanta ad oggi
Negli anni Settanta AVIS diventa una vera e propria istituzione. Viene presentata la prima campagna Pubblicitaria Progresso e successivamente, grazie al lavoro di Kim Varma dell’agenzia pubblicitaria M.C Erickson, viene creato il logo che ancora oggi contraddistingue questa Associazione. A fine anni Settanta i risultati ottenuti da AVIS sono traguardi importanti, infatti oltre al primo convegno nazionale dei gruppi giovani, nel 1978 viene superato il milione di donazioni e la soglia di 500.000 donatori.
Oggi dunque, AVIS è la più grande associazione di volontariato di sangue presente sul territorio italiano con 3.400 sedi. Grazie ai suoi donatori riesce a coprire il 70% del fabbisogno nazionale di sangue. Avis oltre a promuovere il dono della donazione e a raggiungere la fidelizzazione del donatore, si propone come obiettivo quello di svolgere diverse funzioni sociali e civiche, la tutela del diritto alla salute, informazione ed educazione, testimonianza di valori umani e solidaristici attraverso la promozione di progetti che si rivolgono a tutta la cittadinanza, che hanno lo scopo di coinvolgere i giovani attraverso momenti formativi realizzati all’interno delle scuole.