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Conoscere da vicino la nostra associazione, considerata un modello virtuoso, con lo scopo di fondare un’analoga organizzazione di volontari della donazione e del sangue nel proprio Paese.

Con questo obiettivo una delegazione moldava composta da rappresentanti del Centro Nazionale Sangue e dei Ministeri di Salute, Interni, Difesa e Istruzione ha fatto visita ad AVIS lo scorso fine settembre. L’occasione è stata quella di una tre giorni di formazione tenutasi a Milano nell’ambito del “Seminar On Voluntary And Non-Remunerated Blood Donation: Values, Opportunities, Challenges”, evento organizzato da Avis Nazionale in collaborazione con la Croce Rossa Svizzera.

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La visita ad Avis Provinciale Brescia

Tappa speciale è stata, oltre alla partecipazione al corso E.C.M. organizzato da Avis Regionale Lombardia sul tema dell’autosufficienza in Italia di emocomponenti, la visita presso l’Unità di Raccolta di Avis Provinciale Brescia. Ad accompagnarli in rappresentanza di Avis Nazionale è stata Alice Simonetti, membro dell’Esecutivo e delegata alle politiche europee e ai progetti internazionali.

Ad accoglierli il Presidente di Avis Provinciale Brescia Gabriele Pagliarini, il Direttore Sanitario dott.ssa Germana Zana ed i membri del comitato esecutivo provinciale.

 

Durante la visita è stato illustrato alla delegazione moldava il percorso della donazione, le attività e gli impegni svolti sul territorio della provincia di Brescia ed è stata raccontata la storia delle 102 sezioni comunali e del gruppo Giovani.

 

Come ha dichiarato ad Avis Nazionale Angelica Zinicovschi del Centro Nazionale Sangue moldavo «Nel nostro Paese, la Moldavia, la prima donazione di sangue risale al 1938, il dono è un gesto non retribuito e l’accesso alle unità di globuli rossi ed emocomponenti è gratuito per tutti i cittadini. Ad oggi possiamo contare su 65.000 donatori di sangue e su 80.000 donazioni effettuate ogni anno. Questi numeri sono in grado di garantirci autosufficienza. Tuttavia, stiamo assistendo ad un calo del numero di donatori. Per questo si rende necessaria l’implementazione di nuove politiche di sensibilizzazione e promozione da attuare con il coinvolgimento diretto dei volontari».

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