[vc_row][vc_column][vc_column_text]La correlazione fra corretta alimentazione, sana condotta di vita e benessere è tema che ognuno conosce e vive quotidianamente. Eppure, non pochi trascurano di alimentarsi correttamente, correndo di fatto gravi pericoli per la propria vita. Il fenomeno sovrappeso fra l’altro è in rapida espansione in tutto il mondo, in Italia la prevalenza del sovrappeso si aggira intorno al 35% della popolazione. I cambiamenti alimentari degli ultimi anni (transizione da una dieta dominata da cereali ed ortaggi ad una ricca di grassi e zuccheri semplici) derivano da una serie di cambiamenti sociali: aumento del reddito, diminuzione dei costi di grassi e zuccheri, pubblicità e strategie di marketing.

 

La tavola diventa un campo di battaglia dove da un lato abbiamo merendine, bibite, fast food, dall’altro tutta una serie di evidenze cliniche che dimostrano come la dieta più sana e corretta possa garantire benessere e longevità.

Il rischio di diabete, di malattia coronarica, di ipertensione arteriosa, tende a crescere con aumento di mortalità e disabilità associate all’eccesso di peso.[/vc_column_text][vc_empty_space height=”20px”][vc_single_image image=”1849″ img_size=”full”][vc_column_text]

Un aiuto per un migliore stile di vita, che può essere raggiunto con poche, semplici regole:

  • mantenere il peso forma;
  • non fumare e non far uso di droghe;
  • consumare alcolici con moderazione;
  • attività fisica quotidiana;
  • consumare poco sale e preferire sale iodato;
  • consumare molta frutta e verdura;
  • bere acqua in abbondanza.

 

Si tratta di comportamenti che per il donatore di sangue rappresentano veri e propri pre-requisiti, ad iniziare appunto da una dieta sana ed equilibrata. In fondo il primo segreto del benessere è curarsi in cucina. Uno stato ottimale di nutrizione si accompagna al mantenimento del peso forma ideale, ad una maggiore resistenza alla fatica, ad una maggiore “resistenza” all’attacco delle malattie. Occorre inoltre rammentare che il sangue è memoria, non soltanto della storia attuale dell’individuo, ma anche di quella passata, mantenendo una traccia del processo evolutivo di molti fenomeni biologici e riflettendo, pertanto, il percorso tenuto nel corso degli anni anche nei confronti dell’alimentazione quotidiana.

Per chi dona sangue, invece, oltre che a garantire il rispetto del ricevente, una dieta equilibrata consente un rapido recupero delle donazioni di emocomponenti.

Insomma, mangiare sano per essere davvero e con coscienza, un donatore di sangue.

Vogliamo informare correttamente i cittadini, eliminando i molti equivoci che si diffondono attraverso fonti di comunicazione quali giornali, mass media, centri estetici.

 

La parola “dieta”, etimologicamente parlando, significa “stile di vita”, mentre negli ultimi anni questo concetto è stato deformato e in azionato, tant’è che oramai nel linguaggio comune gli viene attribuito un significato restrittivo, punitivo e anche fuorviante (vedi per esempio la “dieta del limone”, “del minestrone”, ecc.).

In tal senso, il sovrappeso e l’obesità sono vissuti solo come dimensione estetica, mentre tutti gli studi clinici e scientifici concordano nell’affermare che tali problematiche, invece, contribuiscono all’insorgere delle cosiddette “malattie del benessere” quali diabete mellito tipo 2, malattie cardiovascolari e tumori. Se quindi, un’alimentazione eccessiva può essere un fattore di rischio, la corretta alimentazione è un fattore di prevenzione quotidiana: infatti è stato notato che tra le popolazioni dell’area mediterranea queste patologie sono meno diffuse rispetto alle popolazioni anglosassoni, confermando così il ruolo preventivo della “dieta mediterranea”. Essa è caratterizzata da pochi grassi animali (ridotte quantità di carne, salumi e di formaggi) privilegiando cibi quali pasta, pane, legumi, verdura e frutta fresca, pesce, e l’olio di oliva come condimento.

 

Questo non significa eliminare drasticamente i prodotti che la tecnologia alimentare ci propone, ma scegliere consapevolmente ciò che si mangia, leggendo per esempio le etichette nutrizionali e facendo attenzione alle voci quali “calorie”, “lipidi o grassi”, “grassi idrogenati”, “grassi saturi” e “carboidrati o zuccheri”.

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Un contributo importante alle malattie del benessere è sicuramente attribuibile alla sedentarietà: uso eccessivo della macchina anche per brevi spostamenti, lavori fondamentalmente sedentari, giochi statici (vedi computer ecc.), la tecnologia come ascensori, scale mobili, tapis roulant, e così via. Questo aspetto è andato via via assumendo un comportamento strutturato, che porta a ridurre inconsapevolmente e notevolmente il dispendio energetico. La continua lotta contro il “peso” ha estremizzato comportamenti come il frequentare assiduamente palestre o centri estetici o dimagranti, perdendo però quella che può essere definita «attività fisica naturale» come camminare, andare in bicicletta, ballare, fare delle passeggiate…

 

Richiamandoci, quindi, al modello della “Dieta Mediterranea”, si è cercato di tradurre e visualizzare le regole della moderna scienza dell’alimentazione: esse hanno l’obiettivo di responsabilizzare la popolazione verso un corretto stile di vita, senza rinunciare al gusto, ma riscoprendo l’importanza di condividere insieme ai familiari ed amici il piacere della buona tavola. È stato infatti confermato da studi che le sensazioni piacevoli provocate da un momento di allegria, serenità e piacere durante il pasto, possano contribuire a proteggerci dalle malattie, tramite un aumento delle difese immunitarie.

 

Non ci resta che augurarvi una buona lettura. Ma soprattutto… BUON APPETITO!

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