Gennaio: tempo di conoscersi e formarsi con Formazione Generale.
Da Lombardia e Piemonte ventuno ragazzi intraprendenti e dinamici si sono riuniti per condividere le loro storie e iniziare questa nuova esperienza insieme, accompagnati anche da due ragazzi dal Servizio Volontario Europeo. La formatrice Cecilia Sartori ha accolto tutti calorosamente, narrando la sua esperienza e condividendo con noi idee ed obbiettivi per il corso.
Il weekend formativo aveva lo scopo di disegnare un quadro generico sul Servizio Civile Nazionale, partendo dalla sua nascita (l’obiezione di coscienza) ed attraversandone la storia, fino ad arrivare ad analizzare i diritti e i doveri di un volontario al giorno d’oggi.
Creare legami prima di tutto.
La formazione ha previsto attività divertenti e informali volte a “sciogliere il ghiaccio” per far conoscere meglio l’un l’altro e creare un legame tra noi volontari prima di dedicare tempo e risorse alla parte più tecnica. Sono nati dibattiti costruttivi sulla politica e sulla costituzione e, a chiudere la giornata di benvenuto, sono arrivati i saluti e i migliori auguri del Presidente Avis Lombardia Oscar Bianchi e del Segretario Luigi Spada, per svolgere quest’anno serenamente e in allegria.
Condividere gli stessi valori fondanti di integrazione e solidarietà con Formazione Generale.
Una delle attività previste consisteva nella divisione in gruppi e nella fondazione di un partito ideale, esponendo quali dovessero essere i valori fondamentali da applicare in uno Stato da governare. Questo esercizio ha fatto emergere un gruppo coeso negli stessi ideali valoriali quali integrazione e solidarietà. Una visione comune che ha rafforzato da subito il legame tra i membri del gruppo.
Pronti ad affrontare l’anno che viene come una grande famiglia!
Contrariamente alle paure di molti, i quali nel sentire le parole “formazione obbligatoria” hanno subito pensato che il weekend sarebbe stato noioso e sgradevole, è nata una grande squadra. Posso dire di aver trascorso dei giorni molto positivi ed una vera e propria esperienza di shared living. Hotel room, pasti, serate e il superamento di divari linguistici (non solo grazie alla presenza di volontari internazionali da Spagna e Romania), imparando al contempo a conoscerci meglio, arricchendoci a vicenda grazie alle differenze.
– Alessandra Amedani