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Lo scorso novembre abbiamo raccontato la storia di Alessandro Montresor, un piccolo di un anno e mezzo affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH), una rara patologia del sistema immunitario. Nacque così Match4Alessandro, una campagna realizzata per invitare il pubblico ad accedere ad un primo screening necessario per l’iscrizione nel Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo e salvare la vita del giovane Alessandro.

Il trapianto di midollo osseo, l’unica speranza per Alessandro Montresor.

Per Alessandro un intervento rappresentava l’unica speranza di salvezza. Tuttavia questa strada non era priva di una serie di rischi di tipo infettivo, tossico e immunologico. Dopo una vana ricerca di un donatore di midollo osseo compatibile, Alessandro è stato trasferito all’ospedale Bambino Gesù di Roma ed in seguito sottoposto ad un trapianto di cellule staminali emopoietiche donate dal padre. Da notare che in casi come questo i casi di compatibilità tra genitori e figli è solo del 50%.

 

L’operazione è avvenuta tramite una tecnica di manipolazione selettiva delle cellule. Questa tecnica è stata introdotta nel 2010 in fase sperimentale presso l’ospedale pediatrico di Roma. Dal 2014, anno in cui è stata perfezionata, ha potuto tratta circa 250 pazienti.

 

L’operazione è andata a buon fine. Le cellule del padre, una volta mobilizzate, raccolte e manipolate, sono state infuse nel bambino. Le condizioni di Alessandro sono buone e non si sono verificate complicanze. Alessandro è stato dimesso dall’ospedale.

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La conferenza stampa a seguito dell’operazione.

Lo scorso 24 gennaio si è tenuta la conferenza stampa nella quale è stata annunciata la riuscita del trapianto e del dimissioni del piccolo dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Per l’occasione il padre di Alessandro, Paolo Montresor, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno accolto l’appello, le istituzioni e le associazioni coinvolte.

 

La Ministra della Salute Giulia Grillo ha dichiarato: “Una bellissima notizia. Ho seguito da vicino la questione e con i miei collaboratori siamo stati in contatto costante con la famiglia, a cui va il mio più sincero augurio. È stato un bellissimo esempio di come il nostro Servizio Sanitario Nazionale funzioni alla grande lavorando in sinergia! Sono orgogliosa e ringrazio tutti i donatori che si sono mobilitati per dare speranza ad Alex e a tutte le persone malate in attesa di un trapianto di midollo osseo, il Centro Nazionale Trapianti e le associazioni di volontariato (in particolare l’Admo) per l’impegno nelle piazze italiane.”

L’importanza della donazione.

Va infine sottolineato quanto questa vicenda abbia riportato in primo piano, e sotto gli occhi di molti, l’importanza del gesto solidale della donazione. Il direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica Franco Locatelli ha commentato: “Sono contento della risposta diffusa dei cittadini italiani mobilitati grazie a quella che sembra essere la formazione di una cultura bio solidaristica”. “…..non possiamo che essere, allo stato attuale, felici per l’evoluzione di questa vicenda così complessa”.

Come si diventa donatori di midollo osseo? Scopri di più, clicca qui.

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