[vc_row][vc_column][vc_column_text]Nel 2018 Giulia Corti è una studentessa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Frequenta il corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione della Facoltà di Scienze della Formazione ed è prossima alla laurea. Come argomento di tesi Giulia ha deciso di portare la sua esperienza diretta in AVIS Provinciale Brescia con il progetto “Piacere, AVIS. E tu?”.

Ciò che segue qua e negli articoli delle prossime settimane è l’elaborato discusso da Giulia per la sua tesi durante l’anno accademico 2018/2019. La giovane ragazza ha voluto farne dono come testimonianza diretta di partecipazione attiva nel progetto avisino.

Cogliamo l’occasione per ringraziare Giulia per il regalo che ci ha fatto e pubblichiamo di seguito la  prima parte della sua tesi.

Abstract

Questo lavoro di tesi vuole presentare e analizzare il progetto formativo, “Piacere AVIS. E tu?” creato da AVIS Provinciale Brescia in collaborazione con il Centro Studi sul Volontariato e la Partecipazione Sociale (CESVOPAS) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

 

L’elaborato di tesi, che nasce dalla mia esperienza di tirocinio in cui ho avuto modo di osservare il lavoro svolto dai formatori del progetto, oltre a presentare la struttura progettuale, i dati e le scelte metodologiche, vuole sottolineare come sia fondamentale per la creazione di una cittadinanza attiva, solidale e attenta ai valori della donazione, formare i giovani attraverso progetti educativi e formativi strutturati.

 

Inoltre, l’elaborato vuole mettere in rilievo l’importanza del ruolo degli enti no- profit nella creazione di una società solidale. Tali enti sono sempre più spesso i protagonisti della costruzione della cittadinanza attiva, veri e propri sostegni per il benessere dello Stato, a risposta dei bisogni dei cittadini.

 

In questo contesto si sono volute evidenziare le scelte pedagogiche e formative di “Piacere Avis. E tu?” che dalla sua nascita a oggi ha già incontrato 55.913 studenti di tutte le età, affermandosi così come un modello di formazione per i giovani di oggi, per avere un domani un mondo ancorato con maggior forza ai valori solidali, della donazione volontaria e della cittadinanza attiva.

Introduzione

Questo elaborato di tesi nasce dalla mia esperienza di tirocinio presso AVIS Provinciale Brescia. Grazie a questa opportunità ho potuto osservare, durante l’anno scolastico 2018-2019, i formatori del progetto “Piacere AVIS. E tu?” frutto della collaborazione tra AVIS Provinciale Brescia e il Centro Studi sul Volontariato e la Partecipazione Sociale (CESVOPAS) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

 

Durante questa esperienza ho avuto la possibilità di osservare e affiancare i formatori del progetto, in scuole di ogni ordine e grado. Grazie a questa esperienza ho avuto modo di comprendere l’importanza dell’attività di AVIS nella formazione e nella costruzione della cittadinanza attiva. Infatti, AVIS Provinciale Brescia, seguendo le indicazioni di AVIS Nazionale, ha scelto di entrare nelle classi, non solo sensibilizzando sul tema della donazione di sangue, ma anche cercando di attivare i giovani su temi dell’impegno donativo volontario mostrando diverse modalità per aiutare gli altri.

 

Tale tirocinio mi ha spinto ad incuriosirmi al ruolo degli enti no-profit e dello Stato nella costruzione di questi valori, a comprendere a fondo, in particolar modo, l’impegno di AVIS ed ad analizzare tutti gli elementi e i dati di “Piacere AVIS. E tu?” che oltre ad aver lasciato un segno nella costruzione della mia formazione professionale, ha contribuito nella mia crescita personale.

 

Nel primo capitolo, viene descritto il significato di cittadinanza attiva e la sua evoluzione storica, mostrando come tale concetto abbia assunto la valenza odierna a partire dalla nascita degli stati unitari e del Welfare State. All’interno di questo capitolo, dopo una panoramica sul tema della cittadinanza attiva, viene poi definito anche il concetto di solidarietà e le sue diverse forme. A tal proposito viene spiegato come nella società odierna, a causa dei crescenti bisogni, sia fondamentale costruire un tipo di solidarietà “lunga” e organizzata. Questo impegno lo hanno assunto negli ultimi anni le organizzazioni no-profit, il cui comparto, in Italia conta su circa 52.000 unità, e si avvale dell’attività preminente o integrativa di volontari che assommano a circa 300.000 persone¹. Uno di questi enti è AVIS, di cui nel primo capitolo si illustra una breve storia. Esso, fin dalla sua nascita, oltre a promuovere la donazione di sangue, si impegna, attraverso l’area scuola, nella sensibilizzazione dei giovani sui temi della cittadinanza attiva grazie a pro- getti come quello promosso dalla sezione Provinciale di Brescia.

 

Nel secondo capitolo, quindi, attraverso le parole del Dott. G. Briola, della Dott.ssa M.P. Mostarda e del Dott. E. Serrelli, protagonisti di “Piacere AVIS. E tu?” vengono descritti gli elementi cardine del progetto: l’approccio integrativo, la professionalità, la rete e l’approccio animato. Punti di forza di cui viene fatto riscontro anche nell’analisi dei dati, presente nella seconda sezione del capitolo.

 

Nell’ultimo capitolo, vengono analizzate le scelte metodologiche del progetto che permettono di sensibilizzare i giovani sul tema della solidarietà, esplicitando come siano le metodologie attive della formazione, come esercitazioni, il metodo di casi, il racconto di storie di vita, la visione di spezzoni filmici, il teatro, il role play, i metodi capaci di attivare i giovani a compiere azioni solidali. Infine, l’elaborato volge uno sguardo al futuro del progetto cercando di individuare una possibile strada per cercare di superare una difficoltà odierna ovvero quella di coinvolgere e sensibilizzare sul tema della solidarietà i giovani studenti universitari.

 

1 Avis Nazionale, Orientare alla cittadinanza e alla solidarietà. Contributi culturali, metodologici e operativi per lo sviluppo della cooperazione Avis-Scuola, AVIS Service S.r.l, Milano 2001, p.57

 

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