[vc_row][vc_column][vc_column_text]A seguito delle dichiarazioni del ministro dell’Interno apparse nei giorni scorsi su possibili incentivi (crediti scolastici) per i giovani a donare sangue e della precedente proposta di rendere la donazione di sangue obbligatoria per tutti, è per noi doveroso ricordare quanto stabilito dal Protocollo MIUR-AVIS riguardo la donazione di sangue da parte degli studenti e quanto questo di fatto renda irrealizzabili tali proposte.

Il Protocollo MIUR-AVIS: di cosa si tratta?

Il 13 giugno del 2018 l’impegno di AVIS all’interno del mondo scolastico è stato riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione (MIUR) grazie al rinnovo del Protocollo MIUR-AVIS già confermato più volte negli anni. Come si legge nel testo ufficiale, l’obiettivo del protocollo è di “promuovere un programma pluriennale di attività di sensibilizzazione alla solidarietà e al dono del sangue e degli emocomponenti…“. L’accordo si è infatti rivelato determinante nella realizzazione di numerosi progetti ed eventi, rivolti a studenti ed insegnanti, volti a diffondere la #culturadelladonazione.

 

AVIS dimostrò grande soddisfazione nel commentare la conferma della storica collaborazione:

 

“AVIS ha la necessità assoluta di parlare ai più giovani e di essere presente nel loro cammino formativo. Questo protocollo ci permette di essere accanto agli educatori nelle scuole, in una posizione privilegiata per appassionare e avvicinare ragazzi e ragazze a temi importanti quali il  volontariato, la solidarietà e il dono del sangue.
L’ augurio è che questo protocollo possa essere d’aiuto alle tante sedi che già oggi sono presenti nelle scuole e di stimolo a quelle che ancora – per diversi motivi – non hanno potuto iniziare queste attività”.

 

Clicca qui per scaricare il pdf del Protocollo completo.

Cosa prevede il Protocollo MIUR-AVIS per gli studenti?

Desideriamo quindi ricordare alcuni principi del protocollo:

 

“La partecipazione delle studentesse e degli studenti a progetti realizzati in attuazione del presente Protocollo d’intesa può dar luogo al riconoscimento di crediti formativi”. Tuttavia,in nessun caso i crediti possono riferirsi alla mera attività di donazione.

 

La donazione di sangue è un gesto volontario e non retribuito. Chi non potesse donare, ad esempio per problemi di salute, risulterebbe quindi discriminato se fosse prevista una qualche forma di ricompensa. La sensibilizzazione alla solidarietà fa parte di un progetto più importante e completo che riguarda una vera e propria educazione alla salute. Per tale ragione, agli studenti che donano il proprio sangue è riconosciuta una assenza giustificata ma nessun “pagamento” tramite crediti scolastici.

 

Detto questo, sottolineiamo che AVIS prevede numerose attività di volontariato svolte da e per gli studenti. Queste attività prevedono certificazioni rilasciate dalle AVIS Provinciali che possono essere in seguito trasformate in crediti formativi dagli istituti scolastici.

Per ulteriori informazioni contatta la tua AVIS Provinciale di rifermento e leggi i nostri articoli legati al mondo dei giovani e alle loro opportunità, clicca qui.

La donazione di sangue per i lavoratori dipendenti

Ricordiamo inoltre che per tutti i lavoratori dipendenti che donano il proprio sangue gratuitamente viene concessa una giornata di riposo che viene indennizzata. Al lavoratore spetta quindi la giornata di riposo normalmente retribuita. La retribuzione è quella corrispondente alle ore non lavorate comprese nella giornata di riposo. Sottolineiamo che, trattandosi di un permesso di lavoro, la giornata deve essere concordata con il datore di lavoro.

Per ulteriori informazioni clicca qui.

 

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Sono numeri importanti ed in crescita quelli della raccolta di plasma. In Italia il 2018 ha visto un aumento delle donazioni di plasma di 4.000 kg rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 840.000 kg. Scopri di più, clicca qui.

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