[vc_row][vc_column][vc_column_text]Di seguito segnaliamo alcuni importanti aggiornamenti riguardanti le terapie CAR-T, un argomento di cui abbiamo già trattato in un precedente articolo pubblicato lo scorso 23 luglio. Nell’articolo abbiamo visto come la ricerca abbia fatto passi da gigante nella terapia dei tumori che interessano le cellule del sangue.

Beh, sembra che le cose stiano andando nel verso giusto!

 

Da qualche giorno infatti l’Associazione Italiana del Farmaco (AIFA) ha comunicato la rimborsabilità di queste terapie che oltre ad essere innovative sono anche estremamente onerose. Il costo infatti è di circa 300 mila euro per paziente.

Inoltre i consigli regionali di tutto il Paese stanno individuando i centri ospedalieri, fiori all’occhiello della sanità italiana, per iniziare ad applicare i protocolli terapeutici che fino a qualche mese fa erano solo sperimentali.

Come si stanno comportando le varie regioni italiane in merito alle terapie CAR-T?

Il vicepresidente della Regione Toscana e assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, ha permesso di introdurre, di qui a pochi mesi, le CAR-T nei principali ospedali della regione, Careggi e Meyer a Firenze, Pisa e Siena.

In Lombardia invece, l’Ospedale Niguarda e il San Raffaele di Milano sono in prima linea per l’adozione dei protocolli terapeutici innovativi godendo anche di oltre 60 milioni di euro di finanziamento stanziati dalla regione per la ricerca finalizzata proprio per approfondire e sviluppare le CAR-T.

 

Per le altre regioni dello stivale, ogni giunta dovrà indicare i centri ospedalieri cui fare riferimento per iniziare queste terapie. A loro volta gli istituti ospedalieri dovranno individuare e comunicare i percorsi terapeutici coinvolgendo le diverse unità operative come l’ematologia o la terapia intensiva.

Come funzionano le CAR-T?

Ricordiamo che le CAR-T sono procedure molto complesse. Prevedono infatti il prelievo, la modificazione genetica e la reinfusione nel paziente dei linfociti, ovvero delle cellule del sangue interessate da linfomi e leucemie. Questa tecnica rappresenta, ad oggi, la massima evoluzione della terapia per queste malattie con una buona percentuale di successo.

 

Le ultime notizie ci fanno quindi ben sperare per l’inizio e l’evoluzione di questa promettente terapia per malattie considerate, fino a pochi anni fa, incurabili.

 

– Dr. Claudio Bravin

 

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