Lo scorso 10 giugno una ricerca pubblicata sulla rivista Nature ha riportato la scoperta di un modo per convertire il sangue di tipo A in questo tipo di donatore universale. Questo dato potrebbe potenzialmente raddoppiare la disponibilità del sangue nei casi di trasfusione.
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Il sangue donato viene utilizzato durante interventi di emergenza, operazioni e trasfusioni di routine. Affinché una trasfusione abbia successo, il gruppo sanguigno del paziente e quello del donatore devono essere compatibili.
Uno studio condotto dal team di ricercatori guidato da Stephen Withers, biologo chimico dell’Università della British Columbia (UBC) di Vancouver, in Canada, ha individuato dei microbi particolari presenti nell’intestino umano. Questi microbi sarebbero in grado di produrre due enzimi che a loro volta priverebbero il sangue di tipo A dei suoi antigeni, trasformandolo in tipo 0.
“Si tratta di una scoperta molto importante, e se questi dati potranno essere replicati, sarà certamente un grande passo avanti”, ha dichiarato Harvey Klein, esperto di trasfusioni di sangue presso il Clinical Center del National Institutes of Health a Bethesda, nel Maryland.
Più quantità del gruppo sanguigno 0 significa maggiori scorte di sangue
Attualmente i ricercatori si stanno concentrando solo sulla conversione del sangue di tipo A in quanto è più comune del sangue di tipo B. Non è escluso però che in futuro gli studi si possano concentrare anche sugli altri gruppi sanguigni.
Il prossimo passo del team sarà quindi la pianificazione di ulteriori ricerche. L’obiettivo è di assicurarsi che gli enzimi convertano completamente tutti gli antigeni sulla superficie delle cellule del sangue. Se venisse confermata, questa scoperta potrebbe essere rivoluzionaria in termini di raccolta di sangue donato e salvare molte vite umane grazie ad un numero maggiore di trasfusioni possibili.