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Vasi sanguigni umani creati da zero con l’obiettivo di studiare e testare nuovi farmaci e migliorare la ricerca su patologie, come il diabete di tipo 2, che causano problemi alla circolazione del sangue. Questo il risultato dell’equipe scientifica guidata da Josef Penninger, direttore del Life Sciences Institute della British Columbia University e ricercatore del progetto “Canada 150“.

 

I vasi sanguigni creati, perfettamente funzionanti e cresciuti sotto forma di organoidi tridimensionali (strutture derivate da cellule staminali che imitano proprietà e funzioni di un organo), sono stati utilizzati per la coltivazione di un sistema vascolare umano in un’altra specie (i topi). Questa scoperta permetterà di facilitare lo studio e la prevenzione delle alterazioni pericolose subite dai vasi sanguigni, tra le le maggiori cause di morte per i diabetici.

 

Va sottolineato che il diabete è una patologia che colpisce circa 420 milioni di persone nel mondo. Ciononostante le cause dei cambiamenti vascolari che ne derivano non sono ancora chiare. Negli anni questa mancanza di conoscenza ha rallentato di molto lo sviluppo di una cura.

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La ricerca

I ricercatori hanno dapprima trapiantato gli organoidi dei vasi sanguigni nei topi. Ciò ha portato alla scoperta della possibilità di progettare organoidi dei vasi sanguigni da cellule staminali umane. In seguito la ricerca si è svolta esponendo gli organoidi dei vasi sanguigni ad un ambiente “diabetico” grazie all’utilizzo di una piastra di Petri.

In seguito si è potuta notare un’espansione della membrana basale negli organoidi vascolari. I ricercatori hanno quindi studiato composti chimici in grado di bloccare l’ispessimento delle pareti dei vasi sanguigni. Nessuno dei farmaci antidiabetici attualmente in uso ha portato risultati positivi.

 

Tuttavia un particolare enzima inibitore della secretasi è riuscito ad impedirne l’ispessimento. L’utilizzo di questo enzima potrebbe quindi consentire di identificare le cause del diabete di tipo 2 e sviluppare nuove tipologie di trattamento dello stesso.

 

Reiner Wimmer, primo autore dello studio, ha così commentato: “…. siamo riusciti a produrre vere e proprie cellule del sangue umane dalle cellule staminali. I nostri organoidi assomigliano in larga misura ai capillari umani, anche a livello molecolare, e ora possiamo usarli per studiare le malattie dei vasi sanguigni direttamente sul tessuto umano”.

I risultati

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature lo scorso 16 gennaio. “Essere in grado di costruire vasi sanguigni umani come organoidi a partire da cellule staminali è un punto di svolta” ha dichiarato Josef Penninger. “Ogni singolo organo nel nostro corpo è collegato al sistema circolatorio, e questo potrebbe potenzialmente consentire ai ricercatori di fare luce sulle cause e sui trattamenti per una varietà di malattie vascolari, dal morbo di Alzheimer, alle malattie cardiovascolari, ictus, cancro e, naturalmente, il diabete”.

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